Il dibattito sulle identità è un tema che rimane aperto. Proprio
come il concetto di identità, mobile, fluido, liquido..eppure molto
spesso ci si ferma, un passo prima di conoscere qualcuno, alle
apparenze, alle sembianze nazionali.
Sei un paese, neanche più lo rappresenti, sei identificato in esso.
E con lui tutte le immagini negative che da esso ne derivano. Mafia,
Berlusconi, calcio, buon cibo, sole, mare, un posto dove andare in
vacanza.
Sono diventato in questi pochi mesi di permanenza francese,
l'Italia. Il fardello dell'uomo italico, cioè essere (e non
rappresentare come dicevo poc'anzi) l'Italia. Portare con se una
scala di valori, di idee politiche, di formae mentis, di visione
della vita, prefabbricata, preimballata, precotta, premasticata
insomma, pronta all'uso (e abuso).
E' li che ti domandi, chi sei, sei un etichetta? un timbro? Non
bisogna trovare necessariamente una risposta. Anche perché questo è
vero per gli altri..ma per me, non è poi lo stesso a parti
invertite?
C'è una cosa che amo sottolineare in questo caso: cioè che
l'incontro con qualcuno che è diverso porta sempre conseguenze,
siano esse di riflessione verso un apertura all'altro o verso una
chiusura.
E su questo c'è un esempio che vale per tutti, quello
dell'esperienza con i ragazzi- ragazzini- regazzetti con cui mi trovo
a "lavorare" (le virgolette sono importanti) aiutandoli nel
fare i compiti, nel quartiere-periferia de la Paillade a Montpellier.
Innanzitutto scartando già tutte le idee preconcette di "banlieue"
che brucia, di giovani folli che bruciano auto, di posto malfamato
solo perché in periferia, di quartiere pericoloso proprio per la
presenza di "beurs" (ovvero gli arabi, spregiativo
francese).
Entrando in una classe di bambini di 4-5 elementare, questo mio
ingresso ha provocato una novità cosi forte e così nuova,
direi...che hanno cominciato letteralmente a bombardarmi di domande.
- come si dice "sortie de secours"? -uscita di sicurezza
- come si dice "banana"?- banana!
-come si dice "kebab"?- kebab
-come si dice "grammaire"?- grammatica
-come si dice "orthographie"?- ortografia
ecc ecc
Non
credo che impareranno l'italiano, ma subito dopo queste domande a
raffica, si interrogavano su come autodefinirsi, essendo io
italiano...allora c'era chi diceva, io sono francese di origine
araba, io sono arabo, io sono arabo di origine magrebina, io sono
francese di origine algerina...tutte sfumature, sfumature di
identità, parti di uno stesso "tutto" un po' indefinito...
Filippo Cambise
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